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letture critiche del tempo presente

Una storia chassidica per il nostro tempo e per il nostro compito

Si dice che Bàal-Shem (il fondatore del chassidismo moderno, nel primo Settecento, nella Galizia orientale, attualmente Ucraina), quando doveva assolvere qualche compito difficile, qualche pratica segreta per il bene delle creature, andava in un posto nei boschi, accendeva un fuoco, e diceva preghiere, assorto nella meditazione: e tutto si realizzava secondo il suo proposito.
Una generazione dopo, il Maggid di Meseritz – si tratta di un altro grande maestro chassidico, discepolo di Bàal- Shem – si ritrovava di fronte allo stesso compito, andava in quello stesso posto nel bosco, e diceva: “non possiamo più fare il fuoco, ma possiamo dire le preghiere”. E tutto andava come dovuto.
Ancora una generazione dopo, Rabbì Moshé Leib di Sassow – un altro rabbino polacco continuatore della tradizione chassidica – doveva assolvere allo stesso compito. Anch’egli andava nel bosco e diceva: “non sappiamo più accendere il fuoco, abbiamo dimenticato le segrete meditazioni che vivificano la preghiera, ma conosciamo ancora il luogo nel bosco dove tutto ciò accadeva, e questo deve bastare”. E difatti ciò era sufficiente.
Ma quando di nuovo, passata un’altra generazione, Rabbì Yisra’el di Rischin doveva affrontare lo stesso compito, se ne stava seduto nella sua casa e diceva: non possiamo fare il fuoco, non possiamo dire le preghiere e non conosciamo neanche più il luogo nel bosco. Ma di tutto questo possiamo ancora raccontare la storia”. E il racconto, da solo, aveva la stessa efficacia delle azioni degli altri tre che non potevano più esser compiute. (Da Gershom Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica).

Mi pare che questa sia oggi la nostra situazione e questo il nostro compito: raccontare la storia di ciò che non possiamo più fare, perché non sappiamo più accendere il fuoco, ossia non abbiamo più la perizia pratica, non conosciamo più le segrete meditazioni che vivificano la preghiera, ossia non possediamo più l’intelligenza profonda delle cose, e anche il luogo ove perizia, sapienza, meditazione e preghiera trovavano il loro significato e sprigionavano la loro potenza è ormai perduto. Ma possiamo ancora raccontarne la storia ed è questo il nostro compito, nel mondo attuale e per gli uomini che verranno dopo di noi.

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