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Bibbia e teologia letture critiche del tempo presente

IL MONITO DI ISAIA: TEMETE SOLO CHI DOVETE TEMERE

Alcuni versetti poco noti, poco citati e poco predicati del profeta Isaia, sembrano particolarmente adatti al nostro tempo e alla nostra situazione.

Il Signore avverte Isaia, consegnandogli questo oracolo: non bisogna seguire la via di questo popolo che non sa chi veramente deve temere, a chi deve obbedire, chi deve riverire.

In particolare, il monito è a non chiamare congiura (potremmo tradurre anche con “complotto”) ciò che il popolo chiama congiura (complotto). E’ forse un invito a fidarsi ingenuamente dei potenti, a deridere chi cerca di smascherare le loro macchinazioni e ad unirsi al coro dei loro servi? Niente affatto. E’ un monito a non farsi prendere dal terrore a causa di queste macchinazioni, ricordando che la vera fonte del potere è solo Dio, solo lui bisogna temere, solo lui bisogna riverire.

Pertanto, il Signore è nello stesso tempo un “santuario” per coloro che sanno questo ed è invece una pietra di inciampo per chi teme gli uomini e al contempo dagli uomini aspetta la salvezza e la liberazione.

Sono quindi in gioco due opposte visioni, della realtà che ruotano intorno alla domanda sul futuro: il futuro appartiene agli uomini e ai loro disegni o il futuro sta con Dio ed è con lui che bisogna fare veramente i conti?

Inserito nel contesto in cui si trova, la sezione del libro di Isaia formata dai capitoli 6-8, il significato dell’oracolo si precisa così: le sciagure che si abbattono sul popolo, le angosce che lo opprimono sono parte del disegno di Dio e sono una pietra di inciampo sulla quale molti sono destinati a cadere. I potenti della terra, gli Assiri, la Siria, gli Egiziani, a cui il popolo guarda con timore o con speranza, sono solo strumenti inconsapevoli del suo disegno e della sua azione di giudizio, finché non saranno a loro volta distrutti.

Ecco i versetti

Così mi ha parlato il SIGNORE, quando la sua mano mi ha afferrato, ed egli m’ha avvertito di non seguire la via di questo popolo, dicendo:« Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura; non temete ciò che esso teme, e non abbiate paura”. Nessuno tranne il SIGNORE degli eserciti voi riterrete santo. Solo lui riverite e solo lui temete. Egli sarà un santuario, ma anche una pietra d’inciampo e una roccia che fa cadere per le due case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme. E molti vi inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio e saranno presi.(Isaia 8, 11-15)

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