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VACCINI, COMPLOTTI E CONFLITTI DI INTERESSI

Io non credo nel grande Complotto (magari pluto-giudaico-pedo-satanico-massonico). Credo in qualcosa di assai più prosaico, ma anche più pericoloso: i conflitti di interessi. I Complotti, in fondo, sono piuttosto inoffensivi, perché o non esistono o falliscono. I conflitti di interesse, invece, hanno sempre potentemente condizionato la politica, la storia, la vita degli uomini.

Oggi vi è un grande conflitto di interessi sui vaccini e, in particolare, sul vaccino per il Covid 19. Al centro di questo conflitto di interessi vi è la più ricca fondazione privata del mondo, la Bill & Melinda Gates Foundation.

I Gates, per loro stessa dichiarazione, fin dagli inizi di aprile del 2020 hanno incominciato a finanziare con 125 milioni di dollari sette “strutture” impegnate nella ricerca e nella futura produzione e commercializzazione del vaccino contro il Covid 19. Il business dei vaccini è oggi un oligopolio formato da quattro grandi gruppi, tra cui la Pfizer che ha appena annunciato la scoperta di un vaccino efficace al 90%, e dalla stessa fondazione di Bill Gates.

Quest’ultima è anche il secondo finanziatore assoluto dell’Oms, dopo gli USA, e di gran lunga il primo singolo finanziatore “volontario” e privato dell’organizzazione.

I Gates, infine, finanziano massicciamente anche una serie di importanti media e network della informazione, tra cui NBC Universal, Al Jazeera, BBC, Viacom (CBS, tv satellitari nel mondo, ma anche Paramount) e Participant Media e la loro fondazione è azionista di altri gruppi che controllano mass-media.

Ora, chi crede alle favole può prendere per buona la finalità filantropica dichiarata e proclamata dalla Fondazione Gates. Chi capisce come funziona l’attuale sistema economico comprende invece che questi finanziamenti non sono “donazioni”, ma investimenti in vista di un profitto. Implicitamente lo riconosceva lo stesso magnate della Microsoft, quando, a di inizio pandemia, annunciava di aver deciso di finanziare per l’appunto sette diverse “fabbriche” di vaccini, in quanto si sperava che almeno una o due arrivassero al risultato, mentre le altre certamente avrebbero abbandonato l’impresa. Il che significava, traducendo, che occorreva puntare su tutti i numeri della roulette, perché quello vincente avrebbe largamente compensato le perdite subite con le altre scommesse.

Ciò peraltro non significa affatto dipingere Bill Gates come un rapace affarista ed escludere la sincerità della sua intenzione umanitaria: molti grandi imprenditori sono stati anche dei filantropi – uno fra tutti, Henry Ford. Questa intenzione umanitaria si è però sempre conciliata con il loro interesse e con i profitti e comunque ciò che è oggetto di discussione non è certo la statura morale dei Gates, ma l’impatto delle loro iniziative sull’economia mondiale, sulla vita civile, sulla democrazia, sulla libertà e sulla salute stessa.

Il conflitto di interessi agisce appunto come un grave elemento perturbatore in tutti i campi appena citati. In questo caso, uno stesso soggetto finanzia massicciamente sia i vaccini, sia l’organizzazione che di fatto decide le politiche sanitarie globali e dei singoli stati e i cui protocolli sono seguiti dai medici e nelle strutture sanitarie di tutto il mondo, sia i grandi media che orientano, influenzano e condizionano le opinioni, le scelte, i comportamenti dei cittadini e ne alimentano le paure e le speranze.

Non è quindi necessario pensare ad alcun “Complotto”, a nessuna cabina di regia, per avvertire il pericolo che la “pandemia” possa essere strumentalmente gestita nel modo più conveniente a tale soggetto dominante, in modo, cioè, da alimentare l’attesa “salvifica” del vaccino. Ed è inquietante chiedersi quale sia già stato e sarà ancora il costo di tale gestione, anche in termini di vite umane – i morti per Covid 19 e i morti per altre patologie, sacrificate nella prevenzione e nella cura all’”emergenza” in corso.

Non è poi un mistero che Gates ed altri stiano pensando alla cosiddetta “identità digitale sanitaria”, una sorta di passaporto sanitario che suscita allarmanti domande: sarà limitata la libertà di chi non dovesse sottoporsi a tutti i “trattamenti sanitari” prescritti? Si potrà ancora viaggiare liberamente? Si potrà lavorare senza “passaporto sanitario”? Si avrà ancora accesso a determinati servizi sociali e a quali condizioni o costi?

Infine, è veramente sconcertante, inaudito, ma purtroppo tristemente significativo della regressione mentale, culturale, civile, dell’imbarbarimento in atto, che l’annuncio di una casa farmaceutica sul vaccino venga trattato dai media come se si trattasse di una ricerca già validata scientificamente e pubblicata su una rivista! Un annuncio che oltretutto afferma soltanto l’efficacia immediata del vaccino sul campione testato, ma non dice nulla sugli altri due punti di fondamentale importanza: la durata dell’immunità e gli effetti collaterali. Vale a dire che la stessa casa farmaceutica non si è sbilanciata sulla sicurezza e sulla efficacia del vaccino. Eppure, i media già parlano di milioni di dosi disponibili a fine anno o nei primi mesi del 2021!

È anche vero, d’altra parte, che se l’informazione può permettersi di scendere a un livello tanto infimo è perché non incontra più sufficienti anticorpi critici nell’opinione pubblica, la cui ingenua, passiva credulità ha ormai raggiunto livelli che non erano più stati toccati nell’età moderna. Ed è questo, ancor più delle iniziative e attività dei Bill Gates – che sempre ci sono stati e sempre ci saranno – a rendere inquietante il futuro.